In aumento tra la popolazione italiana, il colesterolo alto è uno dei principali fattori di rischio per infarto e ictus. La Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare spiega l’importanza di conoscerne i valori nel sangue, indicando anche ogni quanto sottoporsi agli esami a seconda delle proprie condizioni di salute.
Un italiano su tre ha il colesterolo alto, ma anche tra chi è in terapia gli obiettivi terapeutici vengono centrati da 1 maschio su 4 e da meno di 1 donna su 5, con conseguenze pesanti sulla salute: il colesterolo Ldl, quello considerato “cattivo”, è il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
Le istruzioni per l’uso della Siprec
La Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (Siprec) ha redatto un documento in collaborazione con il Cnr e la Fondazione Italiana per il Cuore per fornire le istruzioni per l’uso, per affrontare il colesterolo in modo corretto.
Il colesterolo e gli italiani
Negli ultimi vent’anni il valore medio del colesterolo in Italia è aumentato in maniera significativa sia negli uomini (dal 205 a 211 mg/dl), sia nelle donne (da 207 a 217 mg/dl). I dati arrivano dall’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare (Oec)/Health Examination Survey (Hes). L’ipercolesterolemia è di conseguenza passata dal 20,8 al 34,3% negli uomini e dal 24 al 36,6% nelle donne.
Quando cominciare a misurare il colesterolo
Non esistono criteri condivisi né su quando iniziare lo screening per il controllo dei valori del colesterolo, né su ogni quanto ripetere gli esami, né a quale età smettere di misurare il colesterolo. Il medico dovrebbe regolarsi sulla base del profilo di rischio individuale del paziente.
Il controllo per chi non manifesta sintomi
Un primo controllo negli uomini va fatto intorno ai 40 anni e nelle donne intorno ai 50 o in post-menopausa.
Se ci sono familiarità o altre malattie croniche anticipare i test
Questa valutazione andrebbe tuttavia anticipata (intorno ai 35 anni nei maschi e a 45 anni nelle femmine) in chi ha casi di colesterolo alto in famiglia o ha avuto eventi cardiovascolari in età giovanile. Lo stesso vale per i pazienti diabetici e per chi ha arteriopatia periferica, a prescindere dall’età.
Con che frequenza controllare il valore del colesterolo
Ovviamente anche in questo caso dipende molto dalle condizioni di salute personali. In caso di problemi è utile misurare il valore del colesterolo almeno una volta all’anno, a meno che il medico curante non consigli altre tempistiche.
Per chi è sano, non ha casi di colesterolo alto in famiglia, non ha avuto malattie cardiovascolari, né altre patologie croniche può verificarlo anche ogni due anni. Si ricorda però che dopo i 40 anni sarebbe opportuno fare un esame del sangue ogni anno per avere la situazione sempre sotto controllo. In questo test possiamo anche inserire la valutazione del colesterolo.